La rete d'imprese
Le reti d’impresa sono forme di aggregazione di imprenditori attorno ad un progetto condiviso. Con il contratto di rete due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la propria capacità innovativa e la competitività sul mercato.
Istituito dalla legge n. 33 del 9 aprile 2009, il contratto di rete è uno strumento normativo unico nel suo genere nel panorama internazionale, che consente alle imprese di formalizzare una collaborazione inter-organizzativa, lasciando al contempo autonomia a ciascuna, con l’obiettivo di sviluppare sinergie e complementarietà tra partner aziendali per realizzare progetti innovativi, internazionalizzare e crescere sul mercato.
I contratti di rete, insomma, sembrano essere oggi maggiormente considerati una forma utile di aggregazione che, agile e dinamica, dà modo di far fronte ai repentini mutamenti del mercato e attrezzarsi ad affrontarli.
Le ultime analisi effettuate mostrano che le imprese entrano in rete principalmente per aumentare la propria competitività, innovare il prodotto o servizio, innovare processi aziendali, aumentare la propria capacità di penetrare nuovi mercati, in particolare quelli internazionali, partecipare ad appalti e gare, fare massa critica nella relazione con la pubblica amministrazione.
Sul fronte finanziario uno degli obiettivi di questa tipologia di aggregazione, oltre all’opportunità di utilizzare fondi agevolati, è proprio la costruzione di un’interlocuzione più forte con gli istituti bancari, con un conseguente miglioramento delle condizioni di accesso al credito. L’appartenenza a una rete può, infatti, tradursi in un miglioramento del rating e delle condizioni economiche per le imprese aderenti e in alcuni casi la rete è analizzata come singola controparte, con l’attribuzione di un “rating di rete”.